Il Reddito di cittadinanza è pignorabile, vediamo i casi.
a cura di Giacomo Scortichini
Quando è pignorabile il reddito di cittadinanza?
Il Tribunale di Trani con ordinanza n. 6028 del 30/01/2021, ha dichiarato il “reddito di cittadinanza pignorabile”.
Il pignoramento è l’atto che introduce l’espropriazione forzosa.
Essendo il Reddito Di Cittadinanza una prestazione a sostegno di una “Politica attiva del lavoro”, non soggiace alla “impignorabilità” tipica dei sostegni che hanno una “Natura Alimentare”.
E’ bene ricordare che il Tribunale di Trani ha dichiarato il reddito in argomento pignorabile per soddisfare dei “ Bisogni Alimentari”, bisogni primari dunque che prevalgono sulle “Politiche Attive del Lavoro”.
Dunque si potrebbe dedurre che la pignorabilità è subordinata alla tipologia del credito; infatti i giudici hanno rilevato una gerarchia dei bisogni ove strumenti per le politiche attive del lavoro risultano subordinati alle necessità di sussistenza.
Anche se non dobbiamo dimenticare che il Reddito di Cittadinanza è anche definita una misura di “contrasto alla povertà”, emerge almeno una contraddizione tra due scopi che, pur assolvendo entrambi in quello che astrattamente potremmo definire welfare State , apre, almeno in parte, ad aspetti che non si riferiscono, in senso stretto, ai bisogni fisiologici dell’esistere.
Dunque le “titolazioni politiche” della norma non definiscono inequivocabilmente la reale vocazione della misura che: O è assistenziale e dunque non pignorabile, o è di politica attiva del lavoro e dunque pignorabile, almeno per crediti gerarchicamente previlegiati.
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