Smart Working - vantaggi e svantaggi
a cura di Giacomo Scortichini
Smart Working come cambia il diritto del lavoro.
Offre al lavoratore flessibilità e autonomia nella scelta degli orari, degli spazi, delle strategie operative da utilizzare.
Dunque questo “Smart Working o Lavoro Agile” potrebbe essere riassunto analiticamente nei seguenti punti:
- Non esistono spostamenti per andare al lavoro e i relativi costi
- Si ha un maggior tempo da dedicare a se stessi e ai propri cari
-Si lavora in ambito più confortevole e familiare
- Maggiore autonomia strategica
Esistono delle motivazione che mi impediscono di entusiasmarmi per questa improvvisa ventata di “diritti del lavoro”; la prima è che per lo Smart Working esiste un “prima e un “ dopo” pandemia. Esiste inoltre una rilevazione di "Indagini Managerilitalia" di quest’anno che ci dice che:
AZIENDE | PRIMA | DURANTE | DOPO |
Dallo 0 al 9% dei lavoratori in Smart Working | 72% | 14% | 34% |
Dallo 10 al 74% dei lavoratori in Smart Working | 21% | 36% | 55% |
Dallo 75 al 100% dei lavoratori in Smart Working | 7% | 50% | 11 |
Se escludiamo lo stato di necessità della tipologia di lavoro caratterizzata dal “Durante”, vediamo come le aziende che già utilizzavamo il Lavoro Agile prima della pandemia, “ Dopo” sostanzialmente raddoppiano le percentuali di utilizzo; andiamo a vedere le possibili motivazioni:
- Il lavoratore dovrà allestire uno spazio dedicato alla sua attività
- Dovrà dotarsi di tutti i possibili strumenti tecnologici
- Dovrà sostenere i costi di luce, gas, eventuale affitto,
- Vedrà fatalmente ricadere il tempo del lavoro sull’intero tempo della vita.
Inoltre restano aperti alcuni temi non sufficientemente chiariti. Ad esempio non è chiaro come l’azienda risolverà la questione relativa alla tassazione sul reddito e quella contributiva nel caso il lavoratori operi da uno stato estero; in linea generale il nostro ordinamento ci dice che il pagamento dei tributi avviene nel posto in cui l’attività viene svolta. Nel caso di infortunio sul lavoro non vi è nessuna certezza che l’Inail provveda ad indennizzare il lavoratore.
Ciò che è certo è che molte aziende stanno organizzando postazioni di lavoro non riservate, ma utilizzabili di volta in volta da parte di chi ne avrà, sporadicamente, necessità. Dunque riassumendo l’azienda trasferisce parte dei suoi costi fissi ( affitti, utenze, arredi, strumenti, ecc. ) ai lavoratori i quali vedranno aumentare la propria produttività, non per l’ameno posto di lavoro, bensì per un robusto, quanto implicito, aumento del tempo lavorativo peraltro non retribuito.
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