Nessun assegno divorzile al coniuge fannullone

a cura di Giacomo Scortichini

La differenza di reddito tra i coniugi non basta.

L’assegno divorzile è una delle principali conseguenze di carattere patrimoniale del divorzio e nel caso sussistano i requisiti per la sua concessione, la sua misura si determina sulla base di tre criteri:
-Assistenziale ( le condizioni dei coniugi ed il reddito di entrambe)
-Compensativo ( il contributo personale ed economico che ciascun coniuge ha dato alla formazione del patrimoni di ciascuno e di entrambi)
-Risarcitorio ( le ragioni della decisione)
Questi sono i fattori che andranno a determinare la misura dell’assegno divorzile.
Però nel caso in cui gli ex coniugi abbiamo entrambi una autonomia economica, peraltro stabilizzata e costante nel tempo, la differente condizione economica tra i due di per sé non è condizione sufficiente per determinare il riconoscimento dell’assegno divorzile.
Se però ci stiamo riferendo a due ex coniugi entrambi autonomi da un punto di vista economico e patrimoniale la cosa appare più complessa.
Infatti una recente sentenza della Cassazione ha confermato che il richiedente dell’assegno divorzile, per vantarne a ragione il diritto, deve dimostrare di aver contribuito all’andamento familiare e alla formazione del patrimonio.
Diversamente la misura di sostegno, vale a dire l’assegno divorzile, non può essere concesso per il solo fatto che uno dei due coniugi possiede un reddito superiore.
Basare la concessione dell’assegno divorzile sulla sola base della sperequazione economica non è una motivazione sufficiente, se non esiste e non è esistito un atteggiamento produttivo di entrambe i coniugi.
Se il richiedente non intende investire sulla sua capacità di continuare a produrre reddito, pur non essendo soddisfatto della propria condizione patrimoniale, impegnarsi in prima persona per modificare la condizione non gratificante è sempre e comunque la prima cosa da fare, la prima cosa da anteporre a qualsivoglia soluzione assistenziale.

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