Diritto di recesso
a cura di Giacomo Scortichini
Diritto di recesso, quando si può esercitare.
Il diritto di recesso, disciplinato dal Codice del Consumo, si sostanzia nella facoltà da parte del consumatore di decidere unilateralmente di sciogliere il vincolo contrattuale con il venditore a patto che il il contratto sia stato realizzato a distanza o fuori dai locali commerciali.
Dunque qualora sussistano le condizioni sopra esposte il cliente potrà restituire la merce e riavere indietro l’importo per essa pagato.
Per cui per i contratti di compravendita realizzato all’interno dei locali commerciali del venditore, il diritto di recesso può essere esercitato solo a condizione che in venditore stesso sia favorevole alla risoluzione contrattuale.
Va poi chiarito che il “diritto di recesso” non opera anche per quei contratti, che pur essendo stati realizzati al di fuori dei locali commerciali, fanno riferiamo a quanto previsto dall’articolo 59 “eccezione al diritto di recesso”:
1. Il diritto di recesso di cui agli articoli da 52 a 58 per i contratti a distanza e i contratti negoziati fuori dei locali commerciali é escluso relativamente a:
a) i contratti di servizi dopo la completa prestazione del servizio se l'esecuzione é iniziata con l'accordo espresso del consumatore e con l'accettazione della perdita del diritto di recesso a seguito della piena esecuzione del contratto da parte del professionista;
b) la fornitura di beni o servizi il cui prezzo é' legato a fluttuazioni nel mercato finanziario che il professionista non é in grado di controllare e che possono verificarsi durante il periodo di recesso;
c) la fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati;
d) la fornitura di beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente;
e) la fornitura di beni sigillati che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici o connessi alla protezione della salute e sono stati aperti dopo la consegna;
f) la fornitura di beni che, dopo la consegna, risultano, per loro natura, inscindibilmente mescolati con altri beni;
g) la fornitura di bevande alcoliche, il cui prezzo sia stato concordato al momento della conclusione del contratto di vendita, la cui consegna possa avvenire solo dopo trenta giorni e il cui valore effettivo dipenda da fluttuazioni sul mercato che non possono essere controllate dal professionista;
h) i contratti in cui il consumatore ha specificamente richiesto una visita da parte del professionista ai fini dell'effettuazione di lavori urgenti di riparazione o manutenzione. Se, in occasione di tale visita, il professionista fornisce servizi oltre a quelli specificamente richiesti dal consumatore o beni diversi dai pezzi di ricambio necessari per effettuare la manutenzione o le riparazioni, il diritto o di recesso si applica a tali servizi o beni supplementari;
i) la fornitura di registrazioni audio o video sigillate o di software informatici sigillati che sono stati aperti dopo la consegna;
l) la fornitura di giornali, periodici e riviste ad eccezione dei contratti di abbonamento per la fornitura di tali pubblicazioni;
m) i contratti conclusi in occasione di un'asta pubblica;
n) la fornitura di alloggi per fini non residenziali, il trasporto di beni, i servizi di noleggio di autovetture, i servizi di catering o i servizi riguardanti le attività del tempo libero qualora il contratto preveda una data o un periodo di esecuzione specifici;
o) la fornitura di contenuto digitale mediante un supporto non materiale se l'esecuzione é' iniziata con l'accordo espresso del consumatore e con la sua accettazione del fatto che in tal caso avrebbe perso il diritto di recesso.
Dunque definite le esclusioni del “diritto di recesso” per contratti specifici, andiamo a vedere come bisogna agire al fine di avvalerci del diritto.
Il consumatore, senza darne alcuna comunicazione, può recedere inviando, al venditore una missiva con raccomandata a/r entro 10 giorni lavorativi dalla conclusione del contratto, per quanto riguarda i servizi, e entro il medesimo termine dalla consegna della merce, per quanto riguarda i beni.
Nel caso in cui il consumatore non sia stato informato del diritto di recesso, il termine diventa di 2 mesi per i contratti fuori dai locali commerciali e 3 mesi per i contratti a distanza.
Nel caso in cui, al momento del recesso, la consegna del bene sia già stata effettuata, il consumatore è tenuto a restituirlo al venditore, secondo le modalità previste dal contratto.
Le spese per la riconsegna della merce gravano sul consumatore, salvo che non sia previsto diversamente.
Il termine per la restituzione non può comunque essere inferiore a 10 giorni lavorativi.
Il venditore deve restituire il prezzo pagato dal consumatore entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione di recesso.
Commenti
Aggiungi un commento