Come dimostrare al giudice la rumorosità dei vicini
a cura di Giacomo Scortichini
Tollerabile o non tollerabile? I rumori dei vicini.
In questo articolo approfondiremo la questione legata ai vicini rumorosi, nello specifico parleremo di che cosa si intende per rumore tollerabile.
Nel caso in cui non ci sia sufficiente educazione o civile convivenza tra inquilini, può capitare di pensare come poter “provare l’intollerabilità” delle “immissioni rumorose” dei nostri "confinanti". Ovvio risulta essere che la presente problematica tende a palesarsi con maggior frequenza all'interno di strutture abitative di tipo condominiale. Tematica, quella dei condomini, che occupa quasi un terzo di tutte le controversie giudiziarie del nostro Paese.
Partiamo con il dire che solitamente il Giudice non ricorre alla perizia fonometrica, cioè non incarica un perito per accertare i rumori molesti dei nostri vicini. Allora ecco la soluzione, semplice e a portata di mano, peccato però che sia sbagliata.
Ci riferiamo alle registrazioni che non hanno nessuna rilevanza probatoria per di versi motivi:
- La provenienza dei rumori resta incerta, non esiste cioè la possibilità di far risalire la condotta disturbante ad uno specifico soggetto;
- L’intensità dei rumori non è definibile, potendo anche dipendere dal volume di produzione della registrazione;
- L’orario in cui sono stati registrati e dunque prodotti i rumori molesti non è certificabile.
Sono le prove testimoniali che garantiranno il riconoscimento della violazione del diritto vantato. Le testimonianze dovranno essere numerose e preferibilmente costituite da soggetti anch’essi vittime dei disturbatori; così sarà possibile avvicinare la condotta ai “rumori molesti” e al “disturbo della quiete pubblica”, condotte che nel nostro ordinamento trovano un’ampia tutela.
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