Chi ha più diritti li adoperi
Quando il domani si palesa solo attraverso la precarietà, la perdita di progettualità, il venir meno della speranza, ciò che resta è solamente il "qui” e “adesso”; dove l’esistenza perde di senso prospettico il percorso di crescita si cristallizza in un eterno presente.
Per i giovani stare insieme è la risposta alla paura di una vita negata, ad un disagio così difficile da raccontare. Tutto quell’avvenire non appare certo come un dono, piuttosto come un vuoto da riempire, con tanti oggetti e poche emozioni.
Paradossalmente questi ragazzi ottengono dei buoni risultati scolastici; purtroppo completamente decontestualizzati da ogni progettualità; studiano per le loro famiglie, per non perdere i compagni di classe, per quegli straordinari visionari che sono i loro insegnanti, persino per un apparire sociale; mai per loro stessi. Il perché ce lo spiega Nietzsche: non studiano mai per loro perché "manca lo scopo"; manca il "perché farlo". L’impegno non è rivolto al loro domani perché ciò vorrebbe dire scendere a patti con un mondo adulto che hanno deciso di ignorare.
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